George Saunders – Dieci dicembre


Abnesti disse: «Flebo, Jeff?» «Affermativo», dissi. «Flebo, Heather?», disse. «Affermativo», disse Heather. Ci guardammo, della serie: E adesso che succede? Successe che Heather mi sembrò subito una grandissima gnocca. E si vedeva che la cosa era reciproca.
Accadde così di colpo che ci venne quasi da ridere. Come avevamo fatto a non accorgerci di quanto ci piacevamo? Per fortuna nel Laboratorio c’era un divano. Forse la flebo conteneva, oltre alla sostanza che stavano testando, anche un po’ di ED556, che riduce il tasso di pudore praticamente a zero. Perché partimmo subito in tromba, lì sul divano. Continua a leggere

Norman Maclean – In mezzo scorre il fiume


I pescatori pensano inoltre che il fiume sia stato creato tenendo conto anche di loro, e ne parlano come se le cose stessero davvero così. Parlano delle tre parti come di un’unità, e la chiamano “una buca”: le rapide sono “la testa della buca”, la grande curva è “l’azzurro profondo” o “la piscina”, e l’acqua calma e bassa, più giù, è “la coda della buca”; ed è così calma e bassa, pensano, per permettere loro di guardare il fiume e “tentare sull’altra sponda”. Continua a leggere

Benjamin Labatut – Quando abbiamo smesso di capire il mondo


Aveva anche affrontato un divorzio che lo aveva gettato sul lastrico, aveva rotto i rapporti con la sua unica figlia e gli avevano diagnosticato un tumore alla pelle, ma lui insisteva che tutto ciò, per quanto doloroso, era stato secondario rispetto all’improvvisa constatazione che era la matematica – non le bombe atomiche, i computer, la guerra biologica o l’apocalisse climatica – che stava cambiando il nostro mondo, al punto che, nel giro di vent’anni al massimo, non saremmo più stati capaci di capire che cosa significa essere umani. Continua a leggere

Lu Xun – La vera storia di Ah Q


“Perché mi tocchi?”, chiese la monaca rossa in visa, affrettando il passo.
Gli uomini nella taverna scoppiarono a ridere. E vedevano che le sue prodezze venivano apprezzate, Ah Q si sentì ancora più in vena. “Se ti tocca il monaco, allora perché non dovrei farlo anch’io?”, disse pizzicandole una guancia. Continua a leggere