D. H. Lawrence – L’amante di Lady Chatterley

oscar ghiglia ritratto di gioconda papini

 

DAL TESTO

E le sembrò di essere come il mare, nient’altro che onde buie che si sollevavano e s’agitavano, s’agitavano fino a gonfiarsi, finché tutta l’oscurità che era in lei entrò in movimento, e si sentì come l’oceano che faceva ondeggiare la sua massa buia e muta. E in fondo, dentro di lei, gli abissi si dividevano e rotolavano via separatamente in lunghe ondate che fuggivano lontano, e sempre, nella parte più viva di lei, gli abissi si dividevano e rotolavano via, dal centro di quel dolce sprofondare, e mentre chi la faceva sprofondare andava sempre più giù, più in basso, lei si dischiudeva sempre di più, sempre di più, e più alti erano i cavalloni che rotolavano via verso qualche spiaggia lontana, scoprendola, e più intimamente la penetrava il palpabile ignoto, sempre più distanti da lei rotolavano le onde del suo sé, abbandonandola, finché all’improvviso, in una dolce rabbrividente convulsione, il vivo del suo plasma fu toccato, si sentì toccata, erano al culmine, e si dissolse. Si era dissolto, non era più, ed era nata: una donna.

 

DUE PAROLE

Indubbiamente il romanzo “rosa” più bello e profondo che abbia letto. All’apparente superficialità dei sentimenti di ribellione e passione viscerale, con l’intrigo classico di una delle più scontate e conosciute storie d’amore – il tradimento – si intesse una prosa elegantissima capace di elevare il testo ad un punto di puro piacere narrativo. A differenza della maggior parte delle grandi storie di infedeltà (paragoniamo, tra gli esempi eclatanti, la Karenina o la Bovary), “l’amante di Lady Chatterley” sposta il fulcro d’analisi emotiva (la lente con cui leggere il codice) dal sentimento alla pornografia, scrutando la complessità dei sentimenti e dello stesso animo umano ad un livello sottostante, ugualmente profondo ed efficace. Quando dico “romanzo rosa” mi riferisco dunque a questa finta superficialità d’impatto, più volte ribadita dal guardiacaccia Mellors durante i riposi post-orgasmici. Il motivo, a mio avviso, è il volontario ritorno alle quelle origini cui tutta la società del primo novecento, sommersa dalle grottesche ideologie politiche, e avviata alla devastante alienazione dell’umanità dettata dall’industrializzazione, stava andando incontro. In un passaggio fondamentale, Lawrence esplicita questo concetto tramite il guardiacaccia Mellors, virile e fragile simbolo del verace-vecchio uomo sconfitto. “Non hanno più spina dorsale. Le macchine, il cinema e gli aeroplani gli stanno succhiando via quel poco che gli rimane. Credimi, ogni generazione ne crea una più smidollata, con gomma al posto dell’intestino e gambine e visini di tolla. Gente di tolla. È una specie di bolscevismo continuo che uccide l’umanità e ti fa adorare le macchine. Denaro, denaro, denaro! Tutto il mondo attuale gode solo nell’uccidere i sentimenti dell’uomo e fare polpette di Adamo ed Eva. Sono tutti uguali. Il mondo è tutto uguale: uccide la realtà umana, una sterlina per ogni prepuzio. Due sterline per ogni paio di coglioni. Che cos’è la figa se non una macchina per chiavare! È tutto uguale. Si paga per tagliare via il cazzo al mondo. Paghiamo, paghiamo perché succhino via il midollo spinale all’umanità e non rimangano che macchine che girano a vuoto.”
Non è un caso che Clifford, il signor Chatterley appunto, sia un arricchito paralitico guadagna, direi meglio si alimenta, di due fonti principali: lo sfruttamento dei minatori delle midlands e la letteratura. Egli può deambulare soltanto grazie ad una sedia a rotelle meccanica a motore (avanguardistica per i tempi) e, ovviamente, è biodo, pallido ed impotente. È così che Connie, ingenua schiava dell’umanità, sceglie di spezzare le sue catene con lo stereotipo opposto. Non tanto l’uomo che per caratteristiche risulta la perfetta antitesi del marito, quanto l’uomo capace di evirarsi quel corrosivo cancro delle nuove generazioni, la perdita di istinto primordiale, che così chiosa: “Io sono per la consapevolezza della fisicità tra gli esseri umani e per il contatto della tenerezza. E lei è la mia compagna. Ed è una lotta contro il denaro, le macchine e gli ideali insensibili e bestiali del mondo. E lei mi aiuterà nella lotta. Grazie a Dio ho una donna.”

 

SINOSSI SCARNA (sconsigliata se non si è letto il romanzo)

Connie (Lady Chatterley), vive con il marito Clifford, ricco e infermo.
Connie inizia una breve relazione fedifraga con Michaelis, amico di Clifford e scrittore teatrale.
Clifford preme per avere un figlio da Connie, anche se impossibilitato.
Connie conosce il guardiacaccia della tenuta Chatterley: il signor Mellors.
La signora Bolton viene assunta per aiutare Connie nella cura del marito paralitico.
Mellors e Connie scopano per la prima volta.
La signora Bolton scopre la loro relazione.
Hilda, sorella di Connie, prepara un viaggio a Venezia con lei. Fa anche la conoscenza di Mellors.
Mentre Hilda e Connie sono a Venezia. La moglie abbandonata di Mellors, Bertha, torna pretendendo di rimettersi con lui.
Scoppia confusione nella tenuta. Mellors viene additato di tradimento e viene licenziato.
Connie, in dolce attesa di Mellors, torna da Venezia e comunica a Clifford di volerlo abbandonare.
Clifford inizia una relazione platonica con signora Bolton.
Clifford e Connie si spiegano. Lei dice di essere incinta e che aspetta un bimbo da Mellors, fugge in Scozia.
Mellors scrive una lettera a Connie in attesa dei futuri sviluppi.

 

ORIGINI 

Oscar Ghiglia – Ritratto di Gioconda Papini
David Herbert Lawrence – L’amante di Lady Chatterley (grandi tascabili Newton – isbn: 9788854119208)

 

INFO UTILI

303 pagine, 7 ore e mezza di lettura, circa.
Opere affini: Madame Bovary, Flaubert – Anna Karenina, Tolstoj