Georges Simenon – La neve era sporca

Sono tutte cose che richiedono tempo e lui è continuamente indaffarato, eppure sembra che quei due giorni non vogliano decidersi a passare. Sempre neve sporca, tutta quella neve che pare marcita, con tracce nere ed incrostazioni di detriti. La polvere bianca che ogni tanto si stacca dalla crosta celeste, a mucchietti, come il calcinaccio da un soffitto, non ce la fa a coprire quel sudiciume.

 

DUE PAROLE

In un paese occupato da una milizia non meglio precisata, il giovane e spavaldo Frank cerca in ogni modo di distinguersi dagli altri e di giocare all’adulto spietato. Bazzicando nei pressi del bordello gestito dalla madre Lotte, Frank smania nel costruirsi una reputazione di ragazzo cattivo e rispettabile tanto che complotta, insieme ad alcuni complici, l’uccisione di un uomo innocente. Finirà per derubare ed assassinare una vecchia amica di famiglia al fine di sottargli alcuni preziosi orologi che, rivenduti sul mercato nero, gli costeranno una dolorosa e imprevista incarcerazione.
La neve era sporca è un romanzo formativo al contrario, dove il protagonista (un incorreggibile mascalzone alla Pinocchio) sceglie –sceglie- di non redimersi. Sta proprio in questo, probabilmente, il tema del romanzo; un po’ come accadeva per l’ingranaggio dell’arancia meccanica di Burgess, un uomo intenzionalmente e palesemente cattivo era obbligato a cospargersi il capo di cenere, a pentirsi e a “scegliere” il lato dei buoni, dei borghesi. (Dico borghesi poiché, finora, in ogni romanzo di Simenon che ho letto, questa categoria sociale punge come uno spillo nella schiena). Anche in questo caso, sebbene con risvolti tutto sommato assai differenti, il protagonista decide di essere fedele alla sua “sporcizia”. Nella bellissima idea di riciclo e rinnovamento dell’inverno (penso sia questa la finezza dell’autore, ovvero quella di non ammiccare al solito candore innevato, bensì al suo ciclico ritorno attraverso le stagioni) le persone riappaiono e, ovviamente, puntualmente, rigorosamente si sporcano. E la domanda sorge spontanea: saranno solo i “puri” i virtuosi capaci di accettare la propria innata sporcizia?

 

INFO UTILI

Credo, circa 3 ore e mezza di lettura. Credo.
Edizioni Gli Adelphi, ISBN 9788845918636
In copertina Félix Vallotton, “La neva, lieve foschia” (copiato spudoratamente dalla copertina originale)