Henry David Thoreau – Disobbedienza civile

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DAL TESTO

Quindi lo stato non si confronta mai volutamente con i sentimenti umani, intellettuali o morali dell’individuo, ma solo con il suo corpo, con i suoi sensi. Non è attrezzato con spirito o onestà superiori, ma con una superiore forza fisica. Non ero nato per essere costretto. Voglio seguire il mio respiro. Vediamo chi è il più forte. Quale forza ha una moltitudine? Possono solo costringermi ad obbedire ad una legge più alta della mia, mi costringono a diventare come loro. Non so di uomini costretti a vivere in questo modo o in un altro da masse di uomini. Che tipo di vita sarebbe quella?

 

DUE PAROLE

La profondissima presa di coscienza di Thoreau parte sempre dall’individuo, dal soggetto e dalla sua intelligenza. Disobbedienza civile è un saggio che insegna a pensare nella massa e non con la massa, distinguendoci per l’unica singolarità cui disponiamo, ovvero la coscienza individuale. È un pensiero non ancora raffinato, che si chiude con un auspicio positivo al futuro, l’attesa di una forma di governo più efficace della democrazia (strumento valido, ma per nulla perfetto). Un dilemma forse irrisolvibile. Thoreau rifiuta l’obbedienza allo Stato in maniera intima e non violenta. In maniera immediata.

(…)

Ma un governo in cui la maggioranza comanda in tutti i casi, non può essere basato sulla giustizia, anche nei limiti in cui gli uomini la comprendono. Non ci può essere un governo nel quale non siano le maggioranze a decidere virtualmente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma la coscienza? Nel quale le maggioranze decidano solo su quelle questioni cui è applicabile la regola dell’opportunità? Deve il cittadino, anche solo per un momento, anche in minima parte, mettere la propria coscienza nelle mani del legislatore? Perché, allora, ogni uomo possiede una coscienza? Penso che bisognerebbe essere prima uomini e poi sudditi. Non è desiderabile coltivare il rispetto per la legge con la stessa intensità con cui si coltiva il rispetto per il giusto. L’unico obbligo che ho il diritto di assumermi è di fare in qualsiasi momento ciò che ritengo giusto.

(…)

È una democrazia, così come noi la conosciamo, l’ultimo miglioramento possibile del governo? Non è possibile fare un ulteriore passo verso il riconoscimento e l’organizzazione dei diritti dell’uomo? Non ci sarà mai uno stato talmente libero ed illuminato, finché lo stato non arriva a riconoscere l’individuo come un potere superiore e indipendente, da cui derivano tutta la sua potenza e la sua autorità, e lo tratta di conseguenza. Mi piace immaginare uno stato che finalmente può permettersi di essere giusto con tutti gli uomini, e di trattare l’individuo con rispetto come un vicino; uno stato che non pensi che si addirittura in contrasto con la propria tranquillità se alcuni decidono di vivere lontano da esso, non immischiandosi con esso, senza farsene sopraffare, avendo adempiuto tutti i loro doveri di vicini e esseri umani. Uno stato che producesse questo genere di frutti e li lasciasse cadere non appena maturi, preparerebbe la strada ad uno stato ancora più perfetto e glorioso, che pure ho immaginato, ma non ho ancora visto in alcun luogo.

 

INFO UTILI

90 pag, 1h e mezza di lettura circa (compreso testo di Marco Denti)

 

ORIGINI

Civil disobbedience – 1849 – mattioli1885 – ISBN 9788862612821
Jasper Johns – American Flag