Juan Rodolfo Wilcock – La sinagoga degli iconoclasti

Uno studioso capace di affermare che dagli arabi discendono i cammelli, si sarebbe forse potuto mantenere a galla nel Medioevo; ma ottant’anni fa, come scienziato, la sua fama era condannata a rapida estinzione. La scienza ufficiale è una roccaforte, nelle cui gallerie talvolta, forse sempre, la lotta divampa; ma le sue porte non si aprono al primo che bussa. Dalla Genesi al microbo (1887), l’opera in cui Odelius più articolatamente esprime la sua teoria della progressiva stoltificazione delle specie, avrebbe potuto essere accolta con curiosità, con scetticismo, con ripugnanza, con ilarità; invece non fu accolta per niente. Cadde come un sasso nel pozzo dei rifiuti della scienza. Nessuno si prese la briga di confutarla, ch’è il massimo segno di disprezzo scientifico. Non per questo l’autore si tolse la vita; nella solitudine dell’ostinazione, visse così a lungo che gli fu concesso di vedere l’arrivo dei nazisti a Bergen, come a conferma della sua mai ripudiata teoria.

DUE PAROLE

Una serie di racconti dell’assurdo e dell’inutile, una lode al losco al miserevole al bizzarro e al guascone al villano all’inetto al reprobo e al reietto. È un libro dai sentori raffinati, che mi ha ricordato sostanzialmente due capisaldi della mia anima e della letteratura che più stimo: l’antologia di spoon river – ne è evidente l’affinità – e la scrittura di Borges. I racconti sono, mi si passi il termine, degli epigrammi, dei lunghi e spassosissimi aneddoti su vite probabilmente inventate, sicuramente inventate, che hanno in comune il fallimento e la totale inutilità delle loro gesta. Ne esce un quadro surrealista, dettagliatamente ricco di false nozioni, di richiami a letteratura inesistenti (e qui torna Borges, benché nella forma più dissacrante della satira). Un libro che mi è piaciuto a dismisura perché esprime l’enormità dell’assurdo in una catena di piccole e brillati perle. A ricordarci che non solo nella vita non esista sempre il successo, ma che alle gesta dei lodati – di coloro i quali hanno lasciato impronta indelebile nella storia – corrisponda un numero assai maggiore di bugie, di insuccessi e di viltà. Il lato oscuro dell’umana natura, ciò che in fine dei conti ci fa apprezzare il bello del mondo.