Kent Haruf – Le nostre anime di notte

Probabilmente ti stai chiedendo cosa faccio qui, disse lei.
Be’, non penso tu sia venuta per dirmi che a casa mia è graziosa.
No, volevo suggerirti una cosa.Eh?
Sì. Una specie di proposta.
Okay.
Non di matrimonio, disse lei.
Non pensavo neppure a questo.
Però c’entra con una specie di matrimonio. Ma non so se ci riesco. Ci sto ripensando. Fece una risatina. In un certo senso è un po’ come un matrimonio, non ti pare?
Che cosa?
L’indecisione.
Può darsi.
Sì. Insomma, adesso te lo dico.
Dimmi, disse Louis.
Mi chiedevo sei ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me.
Cosa? In che senso?
Nel senso che siamo tutti e due soli. Ce ne stiamo per conto nostro da troppo tempo. Da anni. Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia. Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte. E parlare.
Lui la fissò, rimase a osservarla incuriosito, cauto.
Non dici nulla. Ti ho lasciato senza parole? Chiese lei.
Penso proprio di sì.
Non parlo di sesso.
Me lo stavo chiedendo.
No, non intendo questo. Credi di aver perso qualsiasi impulso sessuale un sacco di tempo fa. Sto parlando di attraversare la notte insieme. E di starsene al caldo nel letto, come buoni amici. Starsene a letto insieme, e tu ti fermi a dormire. Le notti sono la cosa peggiore, non trovi?
Sì, credo di sì.

 

 

DUE PAROLE

Se “l’amore ai tempi del colera” aveva definito un canone dell’amore platonico, questo grazioso romanzo, così pieno di vita, riesce nell’impresa di ridire il già detto senza stancare. Certo non dipinge il mondo con quei colori forti e impressionanti del magico realismo sudamericano, ma la dimensione mite e borghese di una piccola città di provincia americana (Holt) conferisce una ventata di freschezza alle ormai esauste storie d’amore del panorama narrativo contemporaneo. Due adulti, forse anziani, iniziano una relazione sentimentale sul declivio delle loro vite. Nonostante si conoscano da anni, essendosi frequentati alla distanza poiché parte di famiglie diverse, i due amici-amanti Louis e Addie, entrambi settantenni, rivivono un amore adolescenziale, fatto di notti insonni  e di parole, di emozioni riscoperte e di ribellione al perbenismo degli altri “grandi e vecchi” osservatori concittadini. Raccontandosi nel cuore della notte, creano un legame indissolubile, che supera di ben lunga l’amore fisico (provato anche tramite un goffo tentativo). Come ogni storia romantica, anche questa porta con sé un moto di ribellione. Non sono soltanto gli occhi stanchi ed annoiati della cittadina che li giudica senza conoscerli nell’intimità, ma anche quelli del figlio problematico di Addie, Gene, finiscono per precludere lo sboccio di una serena relazione alla luce del sole. Mettendosi di traverso, sfruttando meschinamente il nipote della donna, il figlio Gene sfoga sulla madre e sul nuovo compagno le frustrazioni di tutto ciò che sta perdendo nella realtà. Una metafora di rinnovata gioventù, di riscoperta perenne e di infinita speranza. La dimostrazione che la vita non smette di pulsare nel suo vivo e che la stessa possa essere rinnovata e rivissuta più e più volte durante il corso della nostra esistenza. Nelle emozioni fondamentali che muovono ogni essere umano.

 

INFO UTILI

Un paio d’ore di lettua, 160 pagine circa.
NN editore, ISBN 9788899253509
In copertina un quadro di Marc Chagall, in the night