Scotland

Thanks to my long stay in the UK, I had the opportunity to visit Scotland twice. Both trips were on the road, one in the summer of 2o10, and the other one in the following year. Sailing over a sea of smooth whisky, almost drowing in most of the time, me and my fellows visited this beautiful country clockwise. Too many good memories to rattle off here. Yes, any explanation would not give it the honor that those places deserve. A little logbook of the second journey has been written. You can find it just blow but, once again, you have to get by with Italian, I’m afraid.

 

23rd April, York

Cominciamo il viaggio con un addio, si saluta quasi definitivamente il buon Jun il quale ci avverte di aver ricevuto in regalo una camicia da donna che io e Capitan Puma avevamo comprato per lui non meno di due giorni fa. Probabilmente non siamo le persone migliori per scegliere un regalo e ne prendiamo atto. Alle dieci e trenta ora Greenwich ci imbarchiamo sul vascello di Capitan Puma, direzione nord. Direzione precisa York, prima tappa, per essere precisi, York inglese. Sia mai. [continua a leggere]

 

24th April, Edimburgh

Giallo e giallo e giallo. Lasciamo York intorno a mezzogiorno e ancora navighiamo dentro tavolieri di risotto allo zafferano. Ogni cosa è illuminata. La strada verso nord è stupenda, ci perdiamo lungo percorsi nascosti nella colza. Secondo Kandisky il giallo è il colore dell’irrazionalità e in musica corrisponde al suono di una fanfara o di un insieme di ottoni. Lo spirito del Fred è tutto contento quando gli accenno questa cosa perchè lo spirito del Fred ama le fanfare. [continua a leggere]

 

25th April, Edinburgh, still

Edinburgh

Se la Scozia dovesse essere un film hollywoodiano di serie B, Edimburgo sarebbe Rocky, mentre Glasgow sarebbe Ivan Drago. Tutti sanno già a priori che vince Rocky perchè è più umano e passionale e più scuro di capelli. Allo stesso modo, tutti snobbano Ivan Drago perchè troppo bello, troppo preciso, biondo ed insensibile nei confronti di Brigitte Nielsen (non illudetevi, il film non è una metafora sulla guerra fredda; è come dico io). [continua a leggere]

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