Sonata a Kreutzer + Johannes Vermeer

Johannes Vermeer Ragazzo seduta ad un virginale 1673

DAL TESTO

Eseguirono la “sonata a Kreutzer” di Beethoven. Lo conosce lei il primo tempo, il ‘presto’ iniziale, lo conosce?! gridò addirittura. “Oh, è qualcosa di terribile quella sonata. E specialmente quel tempo iniziale. Del resto, la musica in generale è una cosa tremenda. Ma che cos’è poi? Io non capisco. Cos’è la musica? Che effetto ha su di noi? E perché ha l’effetto che ha? SI dice che la musica abbia l’effetto di elevare l’animo, ma non è vero, sono sciocchezze! E’ certo che un effetto ce l’ha, un effetto terribile, almeno su di me, ma niente affatto nel senso elevato dell’animo. Essa non ha l’effetto di elevare l’animo, e nemmeno di abbatterlo, bensì quello di eccitarlo. Come potrei spiegartelo? La musica mi costringe a dimenticarmi di me stesso, a dimenticare la mia situazione concreta, e mi trasporta in una situazione diversa, che non è la mia; sotto l’inlfuenza della musica mi sembra di sentire ciò che in realtà non sento, di capire ciò che non capisco, di poter fare cose che in realtà non posso fare. Io me lo spiego nel senso che la musica agisce come uno sbadiglio, come una risata: non ho voglia di dormire, eppure sbadiglio se vedo qualcuno che sbadiglia; e così, anche se non c’è nessuna ragione di ridere, io rido se sento qualcuno che ride.

 

ORIGINI

Johannes Vermeer – Ragazza seduta ad un virginale – 1673

Sonata a Kreutzer – Lev Tolstoj – 1889

 

DUE PAROLE

Questo piccolo romanzo di Tolstoj parla, in realtà, assai poco di musica. Opera molto morale (specie nella chiosa che lo scrittore imbastisce a lungo commento allegato), “Sonata a Kreutzer” si scontra con la sempre complessa morale religiosa dello scrittore. Come “galeotto” fu il libro per Paolo e Francesca, qui, sebbene in termini diversi, lo è la bellissima sonata di Beethoven per piano e violino. La gelosia, male incurabile, nonché perno portante della trama, sfocerà in un omicidio, ripercorso dallo stesso assassino, in un lungo viaggio in treno nella propria memoria.