Viktor Šklovskij – Zoo o lettere non d’amore

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Mi hai assegnati due compiti:
1. Non telefonarti
2. Non vederti.Adesso sono un uomo impegnato.
C’è ancora un terzo compito: non pensarti. Ma questo, tu non me l’hai affidato.

 

DUE PAROLE

L’emigrato a Berlino pensa alla sua amata, Alja. Essa, come anticipa il titolo, impedisce di parlare d’amore e lo scambio epistolare diventa divagazione letteraria. Si allontanino i più poetici, il romanzo in questione non è un giro di parole, non è una metafora per assenza, non è il “possiamo dire solo ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”. Šklovskij non parla davvero d’amore. La solita nostalgia dell’esule (russo) che piange ciò che ama ma non osa neanche chiamare, ovvero, a mio avviso, la cultura letteraria russa e la sua pesantissima eredità.

 

INFO UTILI

160 pagine, 2 ore di lettura circa
Sellerio editore Palermo – (ISBN 9788838917639)