30th april, Glasgow

Ora Ivan Drago deve dimostrarci di poter battere Rocky. Alla fine abbiamo dato una possibilità anche a lei e se Glasgow vuole dimostrare di poter essere migliore di Edimburgo, rivoluzionare il cinema americano di serie B e regalarci qualcosa di toccante, può farlo in questi due giorni. Quindi poche scuse. Ok?
Ma cominciamo da Kyle. Stamattina ci regalano un barbeque e il Dandy lo accetta per cortesia. Già, un gruppo di ragazzi in partenza ci regala un completo da barbeque con griglia e carbonella e piatti e tutto il corredo e noi lo lasciamo nascosto in camera salutando la tizia che il Dandy pensava tedesca ma che in realtà era scozzese, evitando di menzionare di aver lasciato un completo da barbeque in camera.
A proposito del Dandy: ieri notte, come al solito, sono andato a dormire tardi per redigere il diario e avevamo un letto matrimoniale e quando io ho finito di scrivere lui mi occupava tutto lo spazio e mi sono dovuto sdraiare nell’angolo esterno del letto, rischiando la vita, rimanendo scomodo per almeno un’ora. Ieri notte russavano pure tutti e tre, tanto per dire quanta fatica sto facendo nello scrivere questo diario. Anche io, ammetto, russo, però almeno russo dopo di loro.
Comunque. Appena usciti da Kyle visitiamo il castello di Eilean Donan che è bello e finto visto che è stato ricostruito dopo il 1900qualcosa. Sulla strada verso la capitale ci fermiamo a mangiare su un molo che si insinua al centro di un lago. La natura è beffarda a volte. Mentre siamo in estasi totale, rispettosi e affascinati dalla pozza immensa di acqua sotto di noi, una folata di vento ci spazza il contenitore di plastica nel lago. Il contenitore di alcuni buonissimi pasticcini che ora riposano insieme a qualche parente di Nessy, pace all’anima loro. Ci sentiamo in colpa e vuoti, meno dolci, ci mancano gli zuccheri per carenza d’affetto, un po’ inquinatori. Non ci resta altro da fare che salpare nuovamente verso sud. Il pomeriggio si dispiega sul vascello, niente di particolare. Arriviamo a Glasgow verso le sette se non ricordo male. Per quanto mi riguarda sto finendo il libro in lettura e McEwan, dopo appena trecentocinquanta pagine, comincia a farsi interessante. A dire il vero a pagina ducentosessantadue c’è una gran cosa, una cosa tipo “una volta, da bambino, aveva cercato di convincersi che il fatto di impedire la morte improvvisa della madre non calpestando le righe del marciapiede fuori dal cortile della scuola, era solo una sciocchezza. Ma aveva continuato a non pestarle, e sua mamma non era morta”. È una gran cosa perchè anche io ogni tanto lo faccio. Penso tipo “se faccio tre salti di fila su una piastrella con il piede destro la persona che desidero sarà mia per sempre” e mi fa piacere non essere l’unico idiota in circolazione. Si dice mal comune mezzo gaudio, no?
Ora siamo appena tornati dalla cena e da un giro serrato whiskey-locali. Sto nella hall dell’hotel perchè in camera non c’è connessione. La signora nera alla reception sta guardando la televisione. Oggi ci è sembrata un po’ rimbambita. Ha scambiato capitan Puma per uno che non sa l’inglese. Domani la colazione è dalle 7 alle 9.30. Gireremo Glagow, ultimo giorno di viaggio. Ho tutta l’intenzione e la voglia di capire se riuscirà a mettere a terra quel mito stereotipato di Rocky.