29th april, Kyle of Lochalsh

Il dandy insiste che la tizia che gestisce il B&B dove dormiamo sia tedesca. Questa mattina glielo chiediamo e lei dice di essere Scozzese. Gli scozzesi sono simpaticissimi e ospitali e la Britannia è un Italia ribaltata. La gente ricca, che va ai matrimoni dei principi e che crede che il lavoro sia il novanta per cento della vita sta al sud mentre quella che pesca ottimo pesce fresco, fatica a trovare lavoro e se ne fotte del serioso sud con una bella risata sta al nord. Qui la cosa che più preoccupa la gente è a che ora vogliamo aver pronta la colazione. Sono talmente ospitali, qui, che stamattina un gruppo di cinque ragazzi ci ha finito il succo d’arancia e il marito della signora che il Dandy credeva tedesca è andato a piedi al supermercato a prendercene una boccia nuova solo per noi. Non so se rendo l’idea. Con il nostro bel succo di arancia fresco siamo riusciti a partire a vele spiegate per l’isola di Skye. L’isola di Skye sta appena al di la del ponte di Kyle ed è una meraviglia di isola. L’isola di Skye ti lascia secchezza delle fauci perchè, quando ci sei su, ti capita di andare in giro per parecchio tempo a bocca aperta.
Oggi abbiamo girato più volte l’isola di Skye. Non abbiamo imposto un senso logico al giro. Delle persone organizzate avrebbero programmato un giro compiuto, un percorso ottimale con punti strategici atti a visitare al meglio l’isola di Skye ma noi siamo più per l’improvvisazione e infatti quando ci è venuta voglia di andare a vedere il tramonto dall’altra parte dell’isola di Skye abbiamo dovuto attraversare per intero tutta l’isola di Skye, ed è stata lunga, ma ne è valsa la pena. E poi chissenefrega.
Abbiamo passato la maggior parte del tempo sul vascello di capitan Puma, alternandoci al timone. Tutti tranne lo spirito del Fred che oggi proprio non ne aveva di guidare. Una canzone di Jimmy Fontana che ci piace tanto dice “Il mondo-Non si é fermato mai un momento-La notte insegue sempre il giorno-gira il mondo gira-eccetera eccetera eccetera”. Così noi, sempre ad inseguire il sole. Così noi, girare girare girare. Siamo finiti alla distilleria di Talisker ma io e lo spirito del Fred ci eravamo già stati e siamo andati a dormire in macchina dopo un goccetto alla ricezione clienti mentre il Dandy e il Puma hanno carpito l’essenza del distillato come due bimbi a legoland. Abbiamo pranzato con un tramezzino che non sapeva di niente. Nel pomeriggio siamo finiti a vedere kilt rock, una cascata a strapiombo sul mare che ricorda cose come le pubblicità dei docciaschiuma più freschi o l’immortalità. Ci siamo seduti su una panchina e abbiamo finito la nostra bottiglia di higland park 12 anni. Ispirati da chissà che, abbiamo realizzato che il sole stava calando nella posizione sbagliata. Così, come già vi ho detto, abbiamo deciso di fare rotta ad ovest per goderci il tramonto sul dell’isola di Skye. Abbiamo trovato un castello diroccato sulla scogliera con cartelli di divieto e ci siamo fiondati in cima immediatamente. E niente, non riuscirò mai a spiegarvi. C’era il castello, le rovine, la roccia che cascava in mare, una distesa di acqua crespa, isolotti bruni, un piccolo tavoliere di erba viva ed un pallido sole morente. Abbiamo fatto un sacco di foto stupide e poi, nel silenzio, ognuno è rimasto con se stesso, i propri desideri e il proprio ego. A fare i conti col vento. Ho preso le mie cuffie e ho ascoltato il chiaro di luna di Debussy osservando le onde che scappavano dalla costa. Siamo scesi, ci siamo dispersi sugli scogli e io mi sono messo a ballare Chopin con tutta la concentrazione di cui ero capace, con tutti i miei desideri accanto, strizzando gli occhi e portando la mia dama immaginaria in giro per quel palcoscenico verde intenso. Un, due tre! Un, due tre! Un, due tre!
Vi prego, se dovessi morire prima di voi, fatemi cremare e sperperatemi poi su una di quelle coste. Grazie. Dopo esserci riempiti l’anima abbiamo provveduto a riempirci anche lo stomaco. Ottimo ristorante di pesce stasera, ci siamo proprio abbuffati. Ostriche, cozze, granchio, aragosta, datteri di mare ed eglefino affumicato. Dire eglefino affumicato è una finezza tanto quanto concederselo. Mi è tornato l’appetito. Un’oretta fa la tizia che il Dandy credeva tedesca ci ha bussato alla porta per chiederci a che ora vogliamo la colazione domani mattina.
Allora, che vi avevo detto riguardo agli scozzesi?