28th april, Kyle of Lochalsh

Oggi siamo finiti sotto un arcobaleno. Non intendo che ci siamo passati vicino o lo abbiamo visto di sfuggita. Intendo che ci siamo finiti sotto, siamo arrivati dove c’è il pentolone con le monete d’oro, il nano, il trifoglio e tutto il resto e siamo diventati parte di un segreto lungo come la notte dei tempi. È stato qualcosa di magnifico, giuro. Mentre la risacca cantava e i gabbiani ci prendevano in giro, abbiamo attraccato il vascello di capitan Puma su una spiaggia incastrata in due pareti di rocce scoscese e siamo andati a toccare i colori con mano. Alcuni di voi affezionati, scettici, lettori si chiederanno come possano capitarci sempre cose particolari. Beh, non c’è riposta se non quella leggera convinzione che le occasioni incredibili, come le persone amate, si debbano sempre rincorrere per tutta la vita. Finchè anche il fato non si arrenda alla nostra irresistibile costanza. Noi speriamo tutti i giorni che ci capiti qualcosa di dignitoso.
Nel grosso orologio scozzese, siamo un piccola lancetta che viaggia in senso antiorario. Ideologicamente, stiamo tornando indietro nel tempo. Chi dispone di un po’ di fantasia può provare ad immaginarselo. Percorriamo infatti la direzione che da nord est ci porterà a sud ovest, descrivendo un semicerchio del tutto simile alla forma dell’arcobaleno. In questi posti, però, il tempo e gli orologi non sono molto importanti. Se non fosse per le scarse recinzioni in circolazione, sarebbe impossibile assegnare un’età a queste terre. Esistono in questa splendente forma di fascino da migliaia di anni, ignare dei baccanali che si scatenano quotidianamente poco sotto di loro. Ed è per quello che in alcuni luoghi è facile sentirsi vicino all’infinito: per la sensazione di assenza del tempo. Quando il tenente Dan si butta dalla nave dopo la tempesta, Forrest dice che il suo amico ha fatto pace con Dio, o chi per esso. Ti senti così, ecco, ti senti proprio così su una di quelle scogliere se ti lasci trasportare dalle onde dell’immaginazione (alla fine siamo tutti un po’ poeti dentro no?). Ti senti un uomo mutilato che nuota nel mare della tranquillità dopo una grande tempesta.
È facile sentirsi liberi. Citando una maglietta che piace tanto al Dandy “siamo sotto il cielo, sopra la terra e accanto all’acqua”. Il Mare incontra la montagna con discrezione, fratello e sorella da sempre separati, si trovano, in alcuni antri le nuvole abbracciano e vestono la roccia nuda. Gli animali ignari e indifferenti a quest’armonia pascolano come testimonianza di vita, ricorcandoci la nostra fragilità. Un agnellino ci traversa la strada. Ha ancora la placenta viva attaccata al corpo e il nostro vascello gli scivola via su un fianco. I laghi sono fatti di piombo fuso, neri specchi del cielo.
Ehi, non prendeteci per super uomini o extraterrestri, non siamo altro che quattro beceri turisti, luridi spendaccioni e oggi a pranzo abbiamo speso trenta sterline, a cena trentacinque, mangiato ostriche bevuto un paio di bottiglie di vino e whiskey, sì qualche whiskey anche mentre guidavamo e quando la polizia ci ha fermato ce la siamo fatta sotto per davvero. E l’altro giorno mi si è aperta la boccetta del liquido delle lenti a contatto e ho lavato completamente due maglioni e due paia di jeans. E capitan Puma è preoccupato perchè il suo vascello puzza di gas quando lo accendiamo. E il Dandy ha poche magliette, a suo dire. E oggi ho messo il piede in una pozza di fango. Ricordatevi che questo è un diario di viaggio. Siamo pieni di problemi, ma ce la caviamo.
Ora siamo a Kyle of Lochalsh, arrivati con un’ora di ritardo rispetto al ritardo dichiarato precedentemente via telefono al gestore del bed&breksfast dove dormiamo. Non c’è connessione internet ma non vedo perchè non dovrei scrivere. Se sono fortunato mi leggerete lo stesso. Domani andiamo sull’isola di Skye.