Raymond Queneau – Esercizi di stile

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Sulla S, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. E’ con una amico che gli dice: “Dovresti far mettere un bottone di più al soprabito”. Gli fa vedere dove (alla sciancatura) e perché.

DUE PAROLE

Partendo dal semplice enunciato sopra riportato, Queneau ne sviluppa 99 varianti con l’ausilio di precise figure retoriche e linguistiche. Un testo forse intraducibile, elegantemente risolto da Eco che si prese la briga (e il piacere) di regalare questi raffinati esercizi anche all’italiano. La mutazione del testo si evolve camaleontica cambiando pelle ma non significato. Un significante cangiante, come un bellissimo manto che cambia colore a seconda della posizione in cui lo si guarda. Il testo è potentissimo. Ci pone immediatamente di fronte al valore della diversità e non porta ad interrogarsi soltanto su cosa sia la realtà ma anche su cosa sia la mera percezione di un concetto ricordandoci come tutto sia relativo e di come, sempre, la soggettività sarà padrona di ogni opera o idea del nostro scibile. Lo sviluppo, dice Eco stesso, potrebbe protrarsi per altre migliaia di forme ed esercizi: un’indeterminabilità e infinta lunghezza, che molto mi hanno ricordato la biblioteca infinita di Borges. Gli infiniti modi di descrivere un’unica cosa. La pura e brillante bellezza del pensiero. La nostra estrema finitezza.
INFO UTILI

Un paio d’ore di lettura circa (da distribuirsi sapientemente).
Edizione Einaudi tascabili – (ISBN 9788806220747)
in copertina : Matisse – Reader on a black background – 1939