DAL TESTO
Ebbene, disse Pereira, è una sensazione strana, che sta alla periferia della mia personalità, e è per questo che io la chiamo limitrofa, il fatto è che da una parte io sono contento di aver vissuto la vita che ho fatto, sono contento di aver fatto i miei studi a Coimbra, di aver sposato una donna malata che ha passato la sua vita nei sanatori, di aver tenuto la cronaca nera per tanti anni in un grande giornale e ora di aver accettato di dirigere la pagina culturale di questo modesto giornale del pomeriggio, però, nello stesso tempo, è come se avessi voglia di pentirmi della mia vita, non so se mi spiego.
DUE PAROLE
Il dottor Pereira è un abitudinario incatenato mentalmente al suo passato, alle sue origini e alle sue ferme credenze. Mangia omelette, beve solo limonata zuccherata, legge scrittori francesi dell’ottocento e si professa cristiano. Non prende mai opinioni partigiane. Si potrebbe associare tranquillamente all’immagine del paese che rappresenta. Un Portogallo vecchio e ben educato, che fatica a scrollarsi di dosso il peso di Salazar. Un portogallo che vuole guardare al futuro, che vorrebbe ribellarsi, ma che fatica schiacciato dal peso della tradizione e della cultura moderata. Pereira infatti non solo richiama costantemente il passato parlando al quadro della moglie defunta, ma sembra persino viverci ancora, nel passato, rappresentandolo e sostenendolo. Pereira è la buona morte, la pacifica borghesia, la seria morale che, seppur candida e innocente, dovrà prima o poi affrontare il peso sociale della ribellione. La personalissima rivoluzione del dottor Pereira nasce dall’incontro di un giovane che il giornalista prenderà molto a cuore, trattandolo infine come il figlio che non ha mai avuto. Assuntolo come coadiuvo alla sua pagina culturale del “Lisboa” per preparare tempestivi coccodrilli di grandi scrittori, Pereira trarrà il giovamento necessario alla propria illuminazione. Ironico e simbolico evento, sarà lo stesso Pereira a scrivere il necrologio del giovane Monterio, denunciando l’omicidio del ragazzo sulle pagine fasciste e conservatrici del giornale. Come a voler rimarcare che l’efficacia di qualsiasi ribellione deve saper giungere al vero cuore di una società, ovvero la sua coscienza più borghese, autorevole, pacifica e indecisa. Così che anche il passato possa finalmente ritrovarsi futuro e la morte, di conseguenza, nuova vita.
SINOSSI SCARNA
- Pereira fa la conoscenza di Monteiro Rossi, giovanotto fresco di studi filosofici, tramite un breve articolo sulla morte pubblicato presso un giornale locale.
- Monteiro Rossi viene assunto come aiutante per la redazione culturale del Lisboa, scrive un paio di coccodrilli anticipati. Pereira non è soddisfatto di come scrive ma si prende a cuore il ragazzo.
Monteiro Rossi chiede a Pereira di proteggere e nascondere il cugino rivoluzionario. Pereira, in difficoltà, consiglia una pensione anonima. - Su suggerimento del medico, Pereira, cardiopatico, passa una settimana di riposo in una clinica talassoterapica fuori città. Conosce il dottor Cardoso, cui diventerà amico e confidente.
- Di ritorno dalla clinica, dopo parecchi giorni di assenza, Pereira si ritrova nuovamente in casa Monteiro Rossi, probabilmente fuggito dopo qualche atto sovversivo.
- Un trio di tangheri armati irrompe in casa di Pereira fiutando il tentativo di nascondere il giovane rivoluzionario. I paramilitari fascisti, esagerando, uccidono il giovane in casa di Pereira.
- Pereira torna al giornalismo di denuncia. Con un trucco fa pubblicare la notizia dell’assassinio del giovane sul suo giornale evitando la censura e scappa.
INFO UTILI
210 pag. 3 ore e mezza di lettura circa.
ORIGINI
Charles Pollock – self portrait
Antonio Tabucchi – Sostiene Pereira – 1992