DAL TESTO
Opera n.119
Una cosa da mettersi bene in testa è che con l’autore Learco Pignagnoli c’è poco da farsi tante idee sbagliate. Che non ci confondiamo con Moravia. Con Learco Pignagnoli voi vi mettete lì, non leggete niente, non voltate pagina, ma almeno lo sapete che non state leggendo niente e che semmai, se vi salta il ticchio di voltar pagina, lo fate solo per far piacere all’autore. Poveretto! Chissà dov’è? Chissà chi è e cosa fa? È un atteggiamento diverso, più umano. Leggerlo o non leggerlo, chi se ne importa? Ha scritto roba corta, roba lunga, chi se ne importa? Ha scritto un romanzo, non l’ha scritto, chi se ne importa? Tutto quello che ha fatto è in queste poche pagine? Chi se ne importa? Non è Alessandro Manzoni? Chi se ne importa? Bisogna ragionare così. Leggere, non leggere, chi se ne importa? È Alessandro Manzoni? Non lo è? Chi se ne importa? Bisogna ragionar così. È così che ci si accosta a un libro di questo genere.
DUE PAROLE
Raccolta di operette, o pensieri, o aforismi: ben ducentoquarantacinque. Di cui la centodiciannove, che un po’ spiega tutto, un po’ spiega niente. Poi un romanzo di tre o quattro pagine. Infine Una manciata di poesie. Nell’insieme, come spiega il titolo, le opere complete di Learco Pignagnoli, Luther Blisset emiliano (credo) che così viene descritto in calce al testo “nato a Campogalliano e a San Giovanni in Persiceto. Lavora presso la ditta Scoppiabigi e Figli, dove tiene dietro al loro lupo”. Un taglio dada, un’accozzaglia, spassosissima, di pensieri imminenti e fastidiosi. Zeppo di sbeffeggi, privo pietà. I grandi scrittori (grandi scrittori) Moravia, ed Elkan ne andranno matti.
INFO
172 pagine, 3 ore di lettura circa
SINOSSI SCARNA
Assente
ORIGINI
Daniele Benati – Opere complete di Learco Pignagnoli – 2006, Aliberti Editore (isbn 9788874241590)
Theo van Doesburg – Composition VII (the three graces) – 1917