David Eggers – Il cerchio

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DAL TESTO

Alle dieci, proprio quando cominciava a stancarsi, e occupava il 2188 posto, ebbe la rivelazione che era giovane, giovane e forte, e che, se avesse lavorato per tutta la notte, una notte intera senza chiudere occhio, sarebbe riuscita a raggiungere i T2K mentre tutti gli altri giacevano addormentati. Si rinvigorì con un bibita energetica e un pugno di vermi gommosi, e quando lo zucchero e la caffeina entrarono in azione si sentì invincibile. Il terzo schermo dell’Inner-Circle non bastava. Aprì il feed dell’Outer-Circle e cominciò a processarlo in scioltezza. Continuò, registrandosi per qualche altro centinaio di feeddi Zing, e partendo da un commento per ciascuno. Presto arrivò a 2012, e qui stava davvero incontrando una forte resistenza. Postò 33 commenti in un sito che testava prodotti e scese a 2009. Si guardò il polso sinistro per controllare come reagiva fisicamente ed ebbe un brivido di eccitazione quando vide come aumentavano i battiti del suo cuore. Era padrona della situazione e doveva fare di più. Il totale delle statistiche che stava seguendo era appena 41. C’era il numero di risposte esaurite durante il giorno fino a quel momento, 221, e il numero di richieste processate fino alla stessa ora del giorno prima, 219, e la media delle sue risposte, 220, e delle risposte degli altri pivelli:198. Sul secondo schermo c’era il numero di messaggi che aveva letto, 239, e il numero di messaggi ai quali aveva risposto, 88. C’era il numero di inviti recenti a eventi promossi dal Cerchio, 41, e il numero di quelli cui aveva aderito,25. C’era il numero complessivo dei visitatori dei siti del Cerchio per quel giorno, 3,2 miliardi, e il numero di pagine viste, 88,7 miliardi. C’era il numero di suoi amici in Outer-Circle, 762, e le richieste di coloro che volevano diventare suoi nuovi amici alla quali non aveva ancora risposto, 27. C’era il numero di zinger che seguiva, 10.242, e il numero di quelli che seguivano lei, 18.198. C’era il numero di zing non letti, 887. C’era il numero di zinger che le erano stati suggeriti, 12.862. C’era il numero delle canzoni della sua biblioteca digitale, 6877, il numero degli artisti rappresentati, 921, e, in base ai suoi gusti, il numero di quelli che le erano stati raccomandati: 3408. C’era il numero di immagini nella sua biblioteca, 33.002, e il numero di immagini che le erano state raccomandate, 100.038. C’era il numero dei membri del personale presenti nel campus quel giorno, 10.981, e il numero di visitatori del campus di quel giorno, 248. Mae aveva imparato avvisi di informazione per 45 tra nomi e argomenti, e ogni volta aveva una segnalazione. Quel giorno erano 187. Poteva vedere quante persone avevano dato una scorsa al suo profilo quel giorno, 210, e quanto tempo avevano passato in media: un minuto e venti secondi. Se voleva, naturalmente, poteva approfondire, e vedere con esattezza cos’aveva guardato ogni persona. I dati del suo libretto sanitario aggiungevano qualche altra dozzina di numeri, ognuno dei quali le dava un senso di calma e di controllo. Sapeva quante erano le sue pulsazioni al minuto e che erano il numero giusto.

 

DUE PAROLE

Il mio amico Michele Brusati mi ha detto che questi libri son libri da leggere oggi. E aveva ragione. La lettura de “il cerchio” è un suo consiglio e mi ha riempito di attualità, se così si può dire. Immaginando un lontano paragone con l’Orwelliano 1984, questo massiccio romanzo propone alcuni interrogativi già noti da tempo, riformulati in chiave attualissima. Una grossa corporazione americana, che richiama molto i caratteri dell’attuale Google, unito ai più grandi siti di social-network, sta estendendo il suo monopolio a livello mondiale. La protagonista del romanzo, la giovane Mae, neo assunta grazie alla sua migliore amica Annie (che fa prestigiosamente parte della stretta elite dei “40” giovani più influenti in azienda), si trova a conoscere tramite gavetta i claustrofobici meccanismi e tempi aziendali, strettamente abbracciati alla filosofia della totale trasparenza e della superficialità di informazione dell’internet attuale. Dotata di molta intraprendenza, Mae arriverà a scalare lei stessa alcune posizioni di prestigio trovandosi un giorno, quasi per sua colpa, promotrice di un progetto di annullamento completo della privacy. Molti i temi toccati nelle quasi 400 pagine di testo. I possibili sviluppi delle nuove forme di totalitarismo, l’etica della rete, il nuovo sviluppo delle relazioni personali, la mentalità lavorativa delle nuove generazioni. La bellezza de “il cerchio”, però, risiede nella capacità di dialogo alla pancia del lettore. Il futuro immaginato da Eggers non è né così lontano né così distopico. La realtà, e i suoi diretti interrogativi, spaventano proprio perché tangibili già dai giorni nostri.

 

INFO UTILI

389 pagine, 9 ore di lettura circa.

 

ORIGINI

Malevic – il cerchio nero, 1915

David Eggers – Il cerchio – Mondadori (ISBN 9788804643708)