Due – Irène Némirovsky


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DAL TESTO

Antoine entrò in camera sua mentre lei si vestiva: aveva deciso di indossare un abito di pizzo nero e una collana di giada. Tutti erano concordi nel dire che dopo il matrimonio Marianne era dimagrita e impbruttita; lei stessa se ne rendeva conto e ne era molto amareggiata. Guardò Antoine con aria preoccupata:
“Mi trovate brutta?”
“Ma no” disse lui con sincerità, perché già aveva smesso di vederla.
Un marito e una moglie non vedono i lineamenti l’uno dell’altro, non compiono quel lavoro mentale che consiste nel paragonare di continuo l’immagine rimasta nella memoria e quella che hanno davanti agli occhi in quel preciso momento. Guardano il sorriso e non il disegno della bocca, l’espressione e non la forma degli occhi, e quessto per dieci, quindici anni… Poi, ad un tratto, una sera, una sera come le altre, lui legge, lei cuce, e uno dei due alza gli occhi; l’altro, sentendo quello sguardo su di sé, forse domanderà: “Che c’è? Che hai?”. Il primo risponderà: “Niente”, oppure: “Ti amo”, o qualcosa di altrettanto automatico, ma in realtà, per un attimo, l’uomo o la donna hanno realmente visto, e a volte hanno dovuto fare un impercettibile sforzo per riconoscerlo, il volto di chi condivide la loro vita.

 

DUE PAROLE

L’intimità di visione della Némirovsky è paralizzante. La dote, prodigiosa, di saper descrivere con una puntualità spiazzante quelle piccole verità della vita, ma soprattutto dell’amore, che caratterizzano la dimensione umana. Due, il numero che esprime unione, diventa l’asse di partenza dell’universo che gravita attorno all’unione stessa. Gli adulteri della coppia, che diventano trama e corpo vero e proprio del romanzo, si espandono in una continua dilatazione per tornare, infine, nel loro stabile punto originale.

 

INFO UTILI

237 pagine, 3 ore e mezza di lettura circa

 

ORIGINI

Due – Irène Némirovsky  – Gli Adelphi (ISBN 9788845927195)

Jawlensky and Werefkin – Gabriele Munter