Disastri + Paul Klee

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DAL TESTO

Adesso racconto come sono nato, come sono cresciuto e come si sono manifestati in me i primi segni del genio. Io sono nato due volte. E’ successo così.
Mio babbo ha sposato mia mamma nel 1902, ma io miei genitori mi hano messo al mondo solo alla fine del 1905, perchè mio babbo voleva assolutamente che suo figlio nascesse il primo gennaio. Il babbo aveva calcolato che il concepimento dovesse aver luogo il primo di aprile, e solo quel giorno si è avvicinato alla mamma al fine di concepire un bambino.
La prima volta si è avvicinato alla mamma il primo aprile del 1903. La mamma aspettava da tempo questo momento, e se ne è molto rallegrata. Ma il babbo, si vede, era proprio in vena di scherzi, e non si è trattenuto e ha detto alla mamma – Pesce d’Aprile!
La mamma si è offesa moltissimo, e per quel giorno non ha permesso al babbo di avvicinarsi. E’ toccato aspettare l’anno successivo.
Il primo aprile 1904 il babbo ha ricominciato ad avvicinarsi alla mamma con lo stesso fine. Ma la mamma, ricordando il caso precedente, ha detto che non voleva fare più la figura della stupida, e di nuovo non ha permesso al babbo di avvicinarsi. Per quanto il babbo si agitasse, non c’è stato nienta da fare.
E è stato soltanto l’anno dopo che il mio babbo è riuscito a vincere le resistenze di mia mamma e a concepirmi.
Così il mio concepimento ha avuto luogo il primo di aprile del 1905.
Tutti i conti del babbo, però, sono andati a farsi benedire, perchè io sono risultato prematuro e sono nato quattro mesi prima del previsto.
Il babbo si è infuriato talmente che la levatrice che mi aveva preso si è spaventata e ha cominciato a rificcarmi nel posto da dove ero uscito.
Uno studente dell’accademia medico-militare che assiteva al parto ha dichiarato che a rificcarmi dentro non ci sarebbero riusciti. Tuttavia, nonostante le parole dello studente,  a rificcarmi dentro ci sono riusciti, ma, per la fretta, non nel posto giusto.

 

ORIGINI

Disastri – Daniil Charms (?)

Paul Klee – Ghost of a Genius – 1922

 

DUE PAROLE

Diceva Daniil Charms “A me piacciono solo le giovani donne sane e formose. Per gli altri rappresentanti dell’umanità nutro diffidenza”. E così di solito ragioniamo un po’ tutti, sottendendo superiorità e selezione, sentendoci sempre migliori degli altri, senza contare quella certezza di portare del genio in nuce ad ogni affermazione fuori dagli schemi. Ne ho un altro esempio, sempre di suo pugno:  “Io non penso di essere molto intelligente, però anche così devo dire che sono il più intelligente di tutti”. E’ la classica spacconata letteraria d’impatto, accostabile, coi dovuti paragoni, al buon vecchio Charles Bukowski. In anni di letture sono arrivato a prendere le distanze da scrittori di questo tipo, ma riscoprire l’irriverenza è sempre eccitante. E con Charms mi sono prontamente ricreduto. Ho scoperto questo autore straordinario grazie al validissimo lavoro di Paolo Nori, innamorandomene immediatamente. Si scoprirà infatti, addentrandosi nella lettura, come la megalomania e l’ego smodato qui sbandierati siano solo una sfaccettatura altamente ironica del personaggio. “Disastri” è una collezione personale di storie brevissime e surreali che non risparmiano nessuno. Rimaste nella valigia dello scrittore sotto forma di fogli sparsi, salvati e miracolosamente ordinati e portati alla stampa. Aprire quella valigia, per il sottoscritto, è stato come scovare un vero tesoro.