I sette pazzi – Roberto Arlt

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DAL TESTO

Riguardo a quei tempi Erdosian mi diceva: “Pensavo che l’anima mi fosse stata data per godere delle bellezze del mondo, la luce della luna sopra l’orlo arancione di una nuvola, la goccia di rugiada che trema sopra una rosa. Non solo, quando ero piccolo ho sempre creduto che la vita mi riservasse un avvenimento sublime. Ma via via che prendevo in esame la vita degli altri scoprivo che vegetavo nel tedio, abitanti di un paese sempre sotto la pioggia, dove le cataratte d’acqua depositano sul fondo delle pupille un velo che impedisce di vedere la realtà. E capivo che le anime si muovevano sulla terra come pesci prigionieri in un acquario. Dall’altra parte dei muri di vetro verdastri c’era la bella vita, altissima, nella quale tutto sarebbe stato diverso, forte, molteplice e dove i nuovi esseri umani, figli di una creazione superiore, avrebbero saltellato in un’atmosfera elastica.” Erdosian mi diceva anche: “È inutile, devo fuggire da questa terra”.

 

DUE PAROLE

Un collage apocalittico, lisergico e ipnotico. Una prosa complessa, spezzata, vorticosa, che passa attraverso dolorosi ricordi, totalitarie ambizioni ed oniriche proiezioni del protagonista, Remo Erdosian, l’uomo confuso dell’era moderna. Tutto ha inizio con un’accusa di furto nei suo confronti, presso l’azienda ove impiegato, per una valore di seicento pesos. Umiliato e reietto, spinto a cercarsi un motivo per ripagare un crimine commesso, ed anche un senso della vita, Erdosian sprofonda in una serie di incontri e elucubrazioni personali al limite della follia. Dalle velleità omicide nei confronti del genero, che pare abbia lui rubato la moglie, alle vanagloriose e assai improbabili tesi complottiste dei suoi interlocutori, tutto appare irrimediabilmente impalpabile. Al centro delle incomprensioni, la rosa metallica progettata dallo stesso Erdosian, inventore fallito e bizzarro, che rimane progetto inespresso di una personalissima utopia realizzativa. Fuori dalla rosa, anche il mondo impazzisce con lui, chiede ordine. I personaggi satellite, capitanati dalla più carismatica figura dell’Astrologo, progettano un complotto segreto di taglio rivoluzionario. Tramite una rete di bordelli, forti dei soldi estorti alle puttane, il branco sconnesso di lenoni argentini, i sette pazzi appunto, progetta la costituzione di un nuovo ordine mondiale.

 

INFO UTILI

Pag. 250 – 6 ore di lettura circa
Letture affini : L’uomo che fu giovedì, G.K. Chesterton – Un oscuro scrutare, P.K. Dick

 

ORIGINI

Roberto Arlt – I sette pazzi – 1929 (Einaudi)
Pablo Picasso – Portrait of Ambroise Vollard – 1910

 

VIDEO – Roberto Arlt, il padre della scrittura urbana