Ascolta. Prima di andarmene voglio dirti questi. Io sono la tua anima e tutte le tue anime. Quando io me ne vado, tu sei morto. La passata umanità non soltanto è implicita in ogni nuovo uomo, ma è contenuta in lui. L’umanità è
una spirale che s’allarga sempre più, e la vita è il raggio che gioca brevemente via via su ciascun anello. Tutta l’umanità dal principio alla fine è già presente, ma il raggio non ti ha ancora oltrepassato. I tuoi successori terreni aspettano con muta fiducia che la tua guida e la mia e quella di tutti coloro che sono dentro di me li conservi e porti innanzi la luce. Tu, adesso, non sei il punti di arrivo della linea della tua famiglia più di quanto lo sia stata tua madre quando ti portava nel grembo. Quando ti lascerò, io porterò via con me tutto ciò che ti ha fatto ciò che sei – porterò via tutta la tua significanza e importanza e tutte le accumulazioni di istinti umani e appetiti, di conoscenze e dignità. Rimarrai senza più niente dietro di te, più niente da dare a quelli che aspettano. Guai a te quando lo scopriranno! Addio!
DUE PAROLE
Una delirante favola irlandese. Dopo l’assassinio di un compaesano, un giovane amico del locandiere John Divney viene catapultato in un mondo surreale proprio nel momento in cui rientra in possesso del bottino nascosto dal suo complice. Il viaggio extra corporeo molto ricorda il racconto “a Christmas carrol” di Dickens dove, tramite un viaggio nella propria anima (in questo caso una vecchia bicicletta!) l’uomo riesce ad intravedere l’incomprensibile e caleidoscopico specchio della vita oltre la morte. Il vagellare della narrazione, fra poliziotti, colori e teorie atomiche, è accompagnato da un ricca serie di note a margine, quasi sempre riferite ad un (fittizio) intellettuale chiamato de Selby, al quale il protagonista si ispira come primaria fonte di ispirazione. L’incredibile creatività compositiva dall’autore mi è risultata assai sterile da un punto di vista incisività dell’opera. La stravaganza, ai miei occhi, va spesso a braccetto con la superficialità e poco lascia al termine della lettura. Non per niente “il terzo poliziotto” mi ha ricordato molto un romanzo incontrato qualche anno fa: “natura morta con picchio” di Tom Robbins, dove una storia d’amore fra un eroe e una principessa si svolgeva all’interno di un pacchetto di sigarette (Camel, se ben ricordo). Un lago o un mare, forse un oceano di originalità, molto disteso, ma poco profondo.
INFO UTILI
248 pagine, 5 ore di lettura circa.
Biblioteca adelphi 246 – ISBN 9788845908293
in copertina, “The perfect policeman” – Leopold Seyffert