J.G. Ballard – Crash

La cosa ridicola è che ogni sostanziale differenza tra protestanti e cattolici è svanita da un pezzo e i nordirlandesi ormai, cattolici o protestanti che siano, sono soltanto nordirlandesi (e quindi né scozzesi né irlandesi). Il mondo ne è consapevole e di conseguenza assiste perplesso a tanta ostinata violenza fratricida, ma la gente da queste parti non riesce proprio a capirlo. È curioso notare, ad esempio, come i terroristi, protestanti o cattolici che siano, continuino a far sputare sangue agli avversari anche se sono atei o apostati. Sarebbe interessante capire quale genere di sentimenti provino per qualcuno che appartiene a una religione diversa dalla loro solo per eredità familiare. Non si può non riconoscere la grandezza di un odio così potente e invasivo da riuscire a sopravvivere sul ricordo di cose peraltro mai esistite: deve avere una costituzione davvero robusta.

DUE PAROLE

Un’orgia tecnomeccanica infinita. La perversa visione di un uomo che, a seguito di un incidente automobilistico, arriva ad eccitarsi e dipendere da atti sessuali estremi a bordo di vetture in procinto di schiantarsi o ferire gravemente qualcuno. Il singolo, la coscienza, scompare nel metallo. L’uomo diventa parte integrante di un meccanismo più alto e incomprensibile, totalmente avulso alla vita. Tramite l’orgasmo e il voyeurismo il protagonista incontra i suoi partner in maniera extra terrena, meccanica appunto. È l’uomo che si sorpassa e si estranea dell’umanità (così come dalla ricerca di fama). La via ascetica e perversa di questa disciplina viene dettata dal misteriosi Vaughan, un uomo incomprensibile che arriverà ad unirsi e “amare” il protagonista stesso, così come sua moglie e le sue amanti. I gusti sessuali, le attitudini, il buon senso e soprattutto la morale scompaiono nel lisergico e macabro gioco di incontri. La sessualità, unico modo di affermare l’essenza umana, viene triturata negli ingranaggi, nei pistoni e nella feticissima plastica di un semplice design automobilistico. Un libro esagerato, un libro che trascende il semplice piacere della lettura per giungere al fondo (meccanico) della nostra più remota essenza. Una lettura che, per visione allucinogena e pornografica può solo accostarsi a un testo come pasto nudo. Dichiarandone insindacabilmente l’eccessività, qui si vuole anche dare lode al coraggio e all’originalità di un testo sicuramente brillante.