Le due caratteristiche dei bambini che attraggono quasi ogni persona normale sono, in primo luogo, il fatto che sono molto seri e. In secondo luogo, il fatto che sono di conseguenza molto felici. Essi ogdono di quell’allegria totale che è possibile solo in assenza di humour. Le scuole e i saggi più ermetici non hanno mai avuto la gravità che alberga negli occhi di un neonato di tre mesi. La sua è gravità dello stupore di fronte all’universo, e questo stupore non è misticismo, bensì buonsenso trascendente. Il fascino dei bambini sta nel fatto che con ognuno di loro tutte le cose vengono rifatte, e l’universo messo alla prova. Quando camminiamo per strada e sotto di noi vediamo le deliziose teste bulbose di questi funghi umani, il triplo delle dimensioni che dovrebbero avere in proporzione al corpo, dovremmo sempre ricordarci innanzitutto che ognuna di quelle sfere contiene un universo nuovo fiammante, nuovo quanto era nuovo il mondo il settimo giorno della creazione. In ognuna c’è un nuovo sistema di stelle, nuova erba, nuove città, nuovo mare.
Nella mente sana alberga sempre il vago presentimento che la religione insegni a scavare piuttosto che a scalare; che una volta capita l’argilla comune, avremo capito ogni cosa. Allo stesso modo, abbiamo la sensazione che se potessimo cancellare l’abitudine con un sol colpo e vedere le stelle con gli occhi di un bambino, non ci sarebbe bisogno di un’altra apocalisse.
DUE PAROLE
Chesterton si guarda attorno, osserva, ci offre la sua visione del mondo su alcuni argomenti (che la maggior parte di noi considererebbe immediatamente inutili) e fa a brandelli i nostri preconcetti. Con un approcio e uno stile simile (almeno per me) al caro vecchio amico Montaigne, lo scrittore inglese ironizza sulla borghesia e difende (si prenda questa parola con le pinze) i seguenti argomenti: i voti precipitosi, gli scheletri, la pubblicit, il nonsense, i pianeti (sì, i pianeti!), i pastorelli di ceramica, le informazioni utili, l’araldica, le cose brutte, l’umiltà, il gergo, il culto dei bambini (da cui prendo l’estratto in incipit), i racconti polizieschi e, infine, il patriottismo. È evidente l’umorismo latente che genera una tale eterogeneità dei contenuti. L’imputato è Chesterton stesso, un incolpevole osservatore posto nel suo tempo. Una mente raffinata non può far altro che stare al banco degli accusati e difendere, strenuamente, come per altro riporta il titolo in calce, tutto ciò che c’è di bello nel brutto del mondo.
INFO UTILI
Edizioni Lindau, ISBN 9788871809304
130 pagine, 2 ore di lettura circa
In copertina, Gabriele Münter Zuhören (Bildnis Jawlensky) 1909