L’anello che mi hai dato era di vetro e si è rotto e l’amore è finito. Ma a volte al suo posto arriva il bell’odio di coloro che si sono amati e divoratil’un l’altro. La sedia che sta lì davanti è per me un oggetto. Inutile fintanto che lo guardo. Dimmi per favore che ore sono perché io sappia che sto vivendo in questa ora. Sto andando incontro a me stessa: è mortale perché solo la morte mi conclude. Ma io resisto fino alla fine. Ti racconterò un segreto: la vita è mrotale. Ora devo interrompere tutto per dirti questo: la morte è l’impossibile e l’intangibile. Soltanto in questo modo la morte è futura, che c’è chi non le resiste e si suicida. È come se la vita dicesse quel che segue: e poi semplicemente non ci fosse quel che segue. Soltanto i due punti, in attesa. Manteniamo nel mutismo questo segreto per nascondere il fatto che ogni istante è mortale. L’oggetto sedia mi interessa. Io amo gli oggetti nella misura in cui essi non mi amano. Ma se non comprendo ciò che scrivo non è colpa mia. Devo parlare perché parlare salva. Ma non ho una sola parola da dire. Cos’è che, nella follia della sincerità, una persona direbbe a se stessa?
DUE PAROLE
Un flusso di parole in prima persona, introspettivo e inquietante. Un presa di coscienza della vita, della donna e più in genreale di una creatura umana. Una creatura incastrata nella natura come Thoreau, che cerca di svincolarsi come un animale, come un liquido che sfugge alla roccia, come “Acqua viva”, appunto. Un pamphlet distorto e visionario dentro l’essenza stessa dell’autrice-artista. Un viaggio onirico nella sua coscienza, con la felicità di scoperta del mondo che solo le creature pure e sensibile sanno avere (e spesso ostentano). Una distorsione percettiva data dal proprio ego che molto mi ha ricordato gli “accadimenti della realtà immediata” di Max Blecher, accompagnati da una femminile e prosaica teatralità che molto mi hanno ricordato la recente lettura della Alemanno.
INFO UTILI
100 pagine circa, più o meno 2 ore di lettura continuativa.