DAL TESTO
“Facciamo un bambino di neve, Jem?”
“No, un vero uomo di neve. Però dobbiamo lavorare sodo!”
Jem corse in cortile, prese la zappa e cominciò a scavare in fretta dietro la catasta della legna, scansando tutti i tarli che trovava. Entrò in casa, ne uscì con il cesto per il bucato, lo riempì di terra e lo portò in giardino.
Quando avemmo a disposizione cinque cesti pieni di terra e due pieni di neve, Jem disse che eravamo pronti e potevamo cominciare.
“Ma non credi che verrà fuori un grande pasticcio?” chiesi.
“Ti sembra adesso”, rispose, “ma non lo sarà, dopo!…”
Radunò una bracciata di terra e, battendola contro le mani, ne fece un monticello sul quale aggiunse altra terra ancora finché non ebbe costruito una specie di tronco umano.
“Jem non ho mai sentito parlare di un pupazzo negro”, dissi.
“Adesso è nero, ma poi vedrai!” borbottò.
DUE PAROLE
Romanzo ambientato nell’Alabama degli anni 30. Harper Lee si avvale dello sguardo di Scout, una bimba di nove anni, voce e testimone della narrazione. Nella sua precoce astuzia, accompagnata dal fratello Jem, Scout seguirà le gesta di suo padre, l’avvocato Atticus Finch, alle prese con la difesa di un uomo di colore accusato di stupro. Il microcosmo che racchiude la vicenda è la cittadina di Maycomb dalle tradizioni assai radicate e dal pregiudizio irremovibile. Pilastro della riflessione è il titolo originale dell’opera (come spesso accade, completamente stravolto nella traduzione italiana) “uccidere un usignolo”. Ovvero l’interrogazione sulla natura degli esseri viventi, e sul giudizio che la società, dettata dalla morale, esercita su di loro. La metafora è innescata verso la metà de l romanzo, quando ai due bambini viene regalato un fucile giocattolo con il quale avrebbero la possibilità di uccidere piccoli animali e friguelli. Tutte le quattro figure principali, nel romanzo, arrivano ad affrontare la natura ferale dell’uomo. Lo fa il padre, Atticus, che da giovane fu il migliore tiratore della contea e che da adulto ripudia ogni forma di violenza. Lo fa la piccola Scout, forte della sua innocenza, nel momento in cui tranquillizza il padre per la morte del suo aggressore. Lo fa il signor Ewell, nel rifiuto della sua colpevolezza e nella brutale aggressione ai ragazzini indifesi. Lo fa Tom Robinson, quando quasi vicino alla sua improbabile assoluzione decide di scappare dal carcere perdendo la vita e la remota possibilità di lavare l’accusa che portava tutta la sua comunità. Il messaggio è semplice: sono spesso gli innocenti a rimetterci quando la bestialità e l’istinto primitivo vincono sul nostro intelletto. E il pregiudizio razziale è, purtroppo, ancora un imprevedibile riflesso da curare.
(Si noti che, nei giorni in cui scrivo, il dibattito razziale è quanto mai acceso in America in seguito ai numerosi casi di violenza, abuso e omicidio verso persone di colore da parte della polizia di stato. Solo per citarne alcuni: nel febbraio 2012, un ragazzo di colore disarmato di 17 anni è stato ucciso dalla polizia. l’8 Agosto 2014 un ragazzo di 18 anni di colore non armato è stato ucciso con numerosi colpi di arma da fuoco a Ferguson, ne è scaturita una rivolta cittadina. il 2 marzo 2015 è stato ucciso un senzatetto dalla polizia nel mezzo di una strada di Los Angeles. il 20 marzo un uomo è stato ucciso sulla porta di casa dalla polizia a Dallas; il 10 Aprile 2015 un poliziotto bianco ha ucciso per sbaglio un uomo nero, senza apparente motivo; Il 28 aprile a Detroit, un ragazzo di colore sospettato di rapina è stato ucciso da un poliziotto. Sempre in Aprile, Baltimora è stata messa a ferro e fuoco da una rivolta cittadina dopo la morte di un ragazzo di colore deceduto a seguito del suo arresto con la spina dorsale spezzata)
INFO UTILI
290 pag. – 7 ore e mezza di lettura circa
ORIGINI
To kill a mockingbird – Harper Lee – 1960
Mary Cassatt – Portrait of Mrs Curry