Olivia Laing – Città sola


La solitudine è un posto molto speciale. Non è sempre facile riconoscere la verità di questa frase, ma nel corso dei miei viaggi sono giunta a credere che Wilson avesse ragione, che la solitudine non sia totalmente priva di utilità e che, anzi, punti dritta al cuore di ciò che amiamo e di cui necessitiamo. Dalla città sola sono emerse tante cose meravigliose: cose forgiate nella solitudine, ma anche utili per riscattarsene.

DUE PAROLE

Parallelismo fra vite di artisti che hanno bazzicato nella prolifica new York e il loro rapporto con la solitudine e la tecnologia. L’autrice riesce a intrecciare questi due piani descrittivo narrativi molto distanti, ponendo volto a volto un lavoro di ricerca biografica su queste figure: Edward Hopper, Andy Wharol e Valerie Solanas, David Wojnarowicz, Henry Darger, Klaus Nomi, Josh Harris e Zoe Leonard. Un alvoro introspettivo, che parte dalla prima persona e dall’esperienza diretta di solitudine per riversarsi nei panni altrui attraverso l’arte e le sue eccentriche storie.