Dopo ardò a guardarsi allo specchio, e gli parve d’essere un altro. Non vide più riflessa la solita immagine della marionetta di legno, ma vide l’immagine vispa e intelligente di un bel fanciullo coi capelli castagni, cogli occhi celesti e con un’aria allegra e festosa come una pasqua di rose.
DUE PAROLE
Leggere (o rileggere?) Pinocchio a trentacinque anni mette tutto sotto una luce diversa. La favola, che essendo favola dev’essere piena di retorica (e Pinocchio lo è), assume ora contorni sfumati e dal quadro generale emergono, durante la narrazione, immagini precise quali inquietanti fantasie. Sotto questo punto di vista, la cosa che più mi ha colpito a livello personale è l’efferatezza delle situazioni critiche. Collodi non risparmia parole o immagini del calibro di “morte”, “assassini”, “dolore”. Parecchie le scene macabre, si pensi al morso dell’orecchio dell’asino, allo sbranamento della zampa del gatto, alla morte del grillo parlante per mano di un martello, o ancora ai pesci che cercano di fare a brandelli il corpo in mare di Pinocchio. C’è una carnalità empirica, nel testo, non fosse altro per il fatto d’aver un corpo di legno ed usare i propri sensi a guisa d’un essere vivente in un continuo passaggio dall’insensibilità al dolore visto come risveglio dei sensi. Il racconto è inoltre ammantato di misticismo religioso. Pinocchio riletto è un viaggio formativo (ma questo lo sappiamo bene) per la trasformazione e la costruzione di noi stessi. La scelta del legno, delle pianta, del seme, ne è metafora suprema. L’altra cosa importante che salta subito agli occhi è la recidività d’errore e di stupidaggine (propria dell’animo umano) del burattino. Pinocchio è antonomasia del fallimento, della cieca stolidità umana e dell’ignoranza malleabile. Ecco l’ennesimo ritorno alla religione. Il tronco informe come il ceppo d’argilla dal quale Dio modellò il primo uomo. Una crescita spirituale che va ben oltre la portata dei bambini (non mi si fraintenda, Pinocchio è e rimarrà eternamente una lettura divertente ed istruttiva per i piccoli) e che permette a qualsiasi lettore di esplorarsi nel profondo, nelle meraviglie del nostro ego e della nostra profondità. Nella nostra poco profonda immagine riflessa allo specchio che, in questa era di apparenza, spesso ricorre alla stessa superficialità ingannevole del paese dei balocchi.
INFO UTILI
230 pagine, 3 ore di lettura circa
Giunti editore, ISBN 9788809206489