DAL TESTO
Akàkij Akàkievic fu portato via e sepolto. E Pietroiburgo rimase senza Akàkij Akàkievic, come se egli non fosse stato mai, né quaggiù né in nessun mondo. Così scomparve e fu sottratta una creatura, da nessuno difesa, a nessuno cara, trascurata da tutti – senza aver nemmeno attirato su di sè l’attenzione del naturalista, il quale pure non tralascia di far accomodare su uno spillo un’ordinarissima mosca, per studiarsela poi al microscopio; una creatura che sapeva sopportare con umiltà beffe da impiegatucci, e nel sepolcro era scesa senza aver fatto nulla di memorabile – ma alla quale, in compenso, sebbene l’estremo termine della vita, era brillato l’ospite luminoso sotto la specie di un cappotto, che seppe resuscitare per un attimo una povera esistenza, sia pure perché la sciagura potesse abbattersi poi più inesorabilmente su di lei, come si abbatte sulle teste dei forti di questo mondo!
Alcuni giorni dopo la sua morte, capitò in casa, inviato dall’ufficio, un custode con l’ordine per Akàkij Akàkievic di farsi immediatamente vedere: i superiori lo esigevano. Ma il custode dovette tornarsene a mani vuote, adducendo, per tutta risposta, che Akàkij Akàkievic non avrebbe proprio potuto venire; e alla domanda “Perché?” – si esprimeva con le seguenti parole: “Ma così, è già bell’e morto; son quattro giorni che l’hanno sotterrato”.
ORIGINI
Oskar Kokoschka – Oude man
Il cappotto – Nikolaj Vasil’evič Gogol‘ – 1842
DUE PAROLE
Il cappotto di Gogol è il feticcio della miseria borghese per eccellenza. Questo breve ed indelebile romanzo sarà di ispirazione a tutti i più grandi narratori venuti dopo la sua comparsa. La storia è delle più classiche: la vita insipida di un povero burocrate statale che al fine di sopravvivere al rigido inverno, necessita di rappezzare il proprio tabarro. Alcuni testi già qui presentati, fra tutti “Cuore di cane” di Bulgakov e “La morte di Ivan Ilic” di Tolstoj, risentono in maniera viscerale di questo piccolo capolavoro. Facilissimo riscontrarne l’enorme eredità, divertente cercarne deriva e significato. E’ il racconto dell’uomo che sparisce, una presa di coscienza drammatica – vista con l’occhio sarcastico, brillante ed ironico di Gogol – dello smarrimento e del relativo annichilimento dell’individuo nella società, del suo lento affogare nel sistema che lo circonda, perseguitandolo. Un cappotto. Al pari di uno scheletro, esso annuncerà la maledizione insita nel destino dell’uomo a tutte le generazioni venture.