Ascoltate. Ora sentite tutt’intorno a voi il vociare confuso, stizzito, rabbioso, di coloro che da sempre ci opprimono: i principi, i grassi abati, i vescovi, i notabili delle città. Sentite il loro sbraitare, là fuori, sotto le mura!? È l’abbaiare dei cani a cui sono state strappate le zanne, fratelli e sorelle. Sí, i cani che con le orde dei loro soldati, dei loro esattori, ci hanno insegnato cos’è la paura, ci hanno insegnato a ubbidire sempre, a chinare la testa in loro presenza, a ossequiarli come schiavi davanti ai padroni. Coloro che ci hanno regalato l’incertezza, la fame, le tasse, le corvée… Costoro, oggi, fratelli miei, piangono di rabbia perché il popolo di Mühlhausen si è alzato in piedi. Quando uno solo di voi rifiutava di pagar loro i tributi, o di riverirli a dovere, potevano farlo fustigare dai loro mercenari, potevano imprigionarlo e ucciderlo. Ma voi oggi, qui, siete migliaia. E non potranno piú frustarvi, perché ora voi avete in mano la frusta, non potranno piú imprigionarvi, perché voi avete preso le prigioni e ne avete divelto le porte, non potranno piú uccidervi né rubare al Signore la devozione del Suo popolo, perché il Suo popolo è in piedi e volge lo sguardo verso il Regno. Nessuno potrà piú dirvi fai questo, fai quello, perché da oggi vivrete in fratellanza e comunione, secondo l’ordine gradito al Signore, e non ci sarà piú chi lavora la terra e chi ne gode i frutti, poiché tutti lavoreranno la terra e ne godranno i frutti in comunità, da fratelli. E il Signore sarà onorato, poiché non ci saranno piú padroni!
DUE PAROLE
Romanzo storico che tratta dei moti contadini e dei seguenti avvenimenti storici che ne scaturirono. Narrazione che si srotola dalla riforma luterana alla Pace di Augusta e alla nomina Papale. Racconto vivo, di successo, che ha accattivato diversi lettori e ottenuto parecchie traduzioni. Il collettivo di scrittori porta in scena una narrativa fresca, dinamica, con capisaldi storici. Gli intrecci, i complotti, gli intrighi e i fremiti popolari vengono proposti ora in forma epistolare, ora in rocambolesca descrizione in prima persona. Un passaggio di buonissima letteratura italiana che ci mette di fronte alle conseguenze della storia, alla voglia di potere degli uomini e soprattutto alla lotta per le imparità, siano esse religiose o meno.